IFRIC 23: l’ incertezza sui trattamenti fiscali

di Antonella Quindici - - Commenta

Nell’ambito dei Principi Contabili Internazionali è entrato in vigore, a partire dall’esercizio 2019 , l’IFRIC 23 che disciplina i casi di incertezza nei trattamenti fiscali ai fini dell’imposta sul reddito. Era stata comunque data facoltà alle società di applicare anticipatamente tale Interpretazione, purché fosse stato indicato nella disclosure di bilancio.

L’IFRIC 23 trova applicazione solo per le Imposte su Reddito disciplinate dallo IAS 12, mentre non ricopre le incertezze riguardanti le Altre Imposte e Tasse (quali IVA, IMU, ecc.), che rientrano nell’ambito di applicazione dello IAS 37 – Accantonamenti, Passività e Attività potenziali e dell’IFRIC 21 – Tributi.

Per prima cosa la società deve decidere se prendere in considerazione ciascun trattamento fiscale incerto separatamente o congiuntamente e nello stabilire ciò potrebbe tener conto del modo in cui prepara la dichiarazione dei redditi o del modo in cui, stando alle proprie previsioni, l’autorità fiscale dovrebbe procedere al controllo sulle imposte versate e risolvere le questioni che potrebbero emergere da esso.

Inoltre, bisogna determinare se è probabile che il trattamento fiscale incerto che si intende adottare sarà accettato o meno dall’autorità fiscale.

Qualora lo si ritenga probabile bisogna determinare il reddito imponibile o la perdita fiscale, i valori ai fini fiscali, i crediti d’imposta e le perdite fiscali pregresse non utilizzati o le aliquote fiscali in conformità al trattamento fiscale che si prevede di applicare in sede di dichiarazione dei redditi.

Se si conclude invece che è improbabile che l’autorità fiscale accetti il trattamento fiscale incerto verso il quale si propende, occorre riportare l’effetto di tale incertezza avvalendosi di uno dei due metodi seguenti:

a) il metodo dell’importo più probabile, intendendo per tale quell’importo che, tra i vari risultati possibili, ha la maggiore probabilità di verificarsi;

b) il metodo del valore atteso dato dalla somma dei diversi importi di una gamma di risultati possibili, ponderati per la probabilità che si verifichino.

Se un trattamento fiscale incerto ha effetti sulle imposte correnti e su quelle differite occorre adottare decisioni e stime coerenti sia per le une che per le altre.

Ovviamente occorre rideterminare la decisione o la stima effettuata se cambiano i fatti e le circostanze su cui erano fondate o a causa di nuove informazioni nel frattempo intervenute.

L’IFRIC 23 fornisce anche alcuni esempi, da non ritenersi esaustivi, di cambiamenti nei fatti e nelle circostanze o di nuove informazioni di cui è possibile venire a conoscenza, quali:

  1. controlli o interventi dell’autorità fiscale, che ha accettato o contestato il trattamento fiscale proposto o uno simile;
  2. modifiche della normativa fiscale;
  3. decadenza del diritto dell’autorità fiscale di controllare o di ricontrollare un trattamento fiscale.


Autore dell'articolo
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Antonella Quindici

Laureata con lode in Economia e Commercio. Ha conseguito un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. E’ Dottore Commercialista e Revisore Legale ed è iscritta all’Ordine dei Giornalisti Pubblicisti. Attualmente è cultore della materia presso l’Università Parthenope di Napoli per gli insegnamenti di "Ragioneria internazionale" e "Comunicazione societaria e operazioni straordinarie" e in passato lo è stata per “Principi Contabili Internazionali e Bilancio Consolidato”. E’ membro delle Commissioni Nazionali “Bilancio e revisione” e “Diritto societario” dell’UGDCEC – Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. E’ autrice di numerose pubblicazioni sui Principi Contabili. Lavora da circa venti anni nell’Amministrazione di Enel e attualmente riveste il ruolo di Responsabile di Bilancio di una delle più importanti società di tale Gruppo.

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