Il trattamento contabile dell’avviamento secondo i principi contabili nazionali e internazionali

di Roberto Moro Visconti - - Commenta

Secondo il principio contabile nazionale OIC 24, si definisce avviamento l’attitudine di un’azienda a produrre utili in misura superiore a quella ordinaria, che derivi o da fattori specifici che, pur concorrendo positivamente alla produzione del reddito ed essendosi formati nel tempo in modo oneroso, non hanno un valore autonomo, ovvero da incrementi di valore che il complesso dei beni aziendali acquisisce rispetto alla somma dei valori dei singoli beni, in virtù dell’organizzazione dei beni in un sistema efficiente ed idoneo a produrre utili.

Secondo l’IFRS 3, per “avviamento” si intendono “i futuri benefici economici derivanti dagli assets che non è possibile identificare individualmente e iscrivere separatamente“. Il presupposto per la contabilizzazione di un avviamento come voce a se stante è infatti quello che non si sia riusciti ad allocarlo altrove, imputandolo ad altre specifiche attività.

L’iscrivibilità in bilancio del solo avviamento acquisito a titolo oneroso, prescritta dalla normativa civilistica italiana ma anche dai principi contabili internazionali e dalla normativa di altri paesi, postula per converso il divieto di contabilizzare l’avviamento implicito o autogenerato, che emerge come valore solo nell’ambito di una valutazione negoziale dell’azienda cui si riferisce, per poi acquisire una legittima iscrivibilità in capo alla società acquirente, beninteso se è acquisito a titolo oneroso.

L’approfondimento sarà pubblicato a breve in una circolare.

 

Autore dell'articolo

Roberto Moro Visconti

Dottore commercialista e revisore contabile in Milano, è docente di Finanza Aziendale nell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Svolge attività di ricerca e advisory per gruppi internazionali, aziende familiari e holding in tema di operazioni di finanza straordinaria, valutazioni d'azienda, impairment test, M&A, project financing, marchi e brevetti, microfinanza. Consulente tecnico del Tribunale di Milano, si occupa anche di corporate governance ed è amministratore e sindaco di diverse società.

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