Se il prezzo della crisi è l’abbassamento del livello dei controlli

di Gabriele Giammarini - - 1 Commento

 Sono apparse sulla stampa nazionale, ed in particolare sul quotidiano Il Sole 24 Ore, alcune anticipazioni sulle modifiche che il Governo starebbe apportando al sistema dei controlli societari e che potrebbero confluire nel maxiemendamento alla legge di stabilità o in un disegno di legge collegato (sull’argomento si veda anche l’intervento del collega Ruggero Viviani, all’interno di questo sito: Legge di Stabilità: ridimensionamento del Collegio Sindacale all’indirizzo https://www.larevisionelegale.it/2011/11/05/legge-di-stabilita-ridimensionamento-del-collegio-sindacale/). In pratica, se le indiscrezioni di questi giorni fossero confermate, l’esecutivo punterebbe a ridurre il numero dei membri del organo sindacale in tutte le Srl e nelle Spa non quotate con capitale sociale fino a 10 milioni di euro (la bozza del maxiemendamento in circolazione nella serata del 09 novembre 2011 prevede il limite di 1 milione di euro). Di fatto si abolirebbe il Collegio Sindacale e si affiderebbe il controllo ad un professionista singolo in circa 75 mila società fra Spa e Srl, con effetti facilmente determinabili sul numero di “incarichi sindacali” che verrebbero di conseguenza cancellati.

 

Queste indiscrezioni hanno suscitato grande preoccupazione fra i professionisti, e lo stesso Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha preso posizione sule ricadute che tale modifica potrebbe portare  (si veda al riguardo l’intervento del Presidente Claudio Siciliotti riportato oggi nel sito del CNDCEC all’indirizzo http://www.cndcec.it/Portal/News/NewsDetail.aspx?id=069d5e55-610a-482c-81ef-569c83ccf873 ).

 

Delle molte considerazioni che stanno animando il dibattito, qui preme ricordarne una, a mio modesto avviso, molto importante. Il progetto governativo sembra ritenere che il taglio del numero dei componenti del collegio sindacale comporterà automaticamente una riduzione dei costi per le imprese e una semplificazione della adempimenti burocratici ai quali le stesse sono sottoposte. Tale equazione appare criticabile sotto diversi punti di vista.

 

Infatti la riduzione del numero dei sindaci non comporta una riduzione delle attività e delle responsabilità che sono dalla legge attribuite all’organo sindacale.

 

Inoltre nelle Srl i sindaci sono spesso incaricati anche del controllo legale dei conti, attività diventata sempre più gravosa dopo le novità introdotte dal D.Lgs. 39/2010 che impongono, tra l’altro, lo svolgimento di complesse procedure di audit in accordo con i principi di revisione internazionali.

 

Infine, nel medesimo progetto governativo, si pensa di allargare ulteriormente le competenze dei Sindaci attribuendo ai medesimi anche le funzioni ora svolte dall’Organismo di Vigilanza introdotto dal D. Lgs 231/2001 (sull’argomento si veda l’intervento del collega Giorgio Gentili, all’interno di questo sito: Decreto sviluppo: il collegio sindacale sostituisce l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/01 all’indirizzo https://www.larevisionelegale.it/2011/11/04/decreto-sviluppo-il-collegio-sindacale-sostituisce-lorganismo-di-vigilanza-ex-d-lgs-n-23101/)

 

Ora è difficile ritenere che in un contesto in cui le attività di controllo non vengono ridotte, ma anzi aumentate e rese più complesse, si possa realizzare una reale riduzione dei costi per il loro svolgimento, quanto meno – afferma il presidente Siciliotti nell’intervento sopra riportato – “per le imprese che affidano il ruolo di sindaco a professionisti seri e coscienziosi che attendono in concreto ai loro doveri e che, in proporzione ai medesimi, chiedono il giusto compenso”.

La crisi economica che stiamo attraversando si nutre, come è noto, anche delle incertezze e della mancanza di fiducia che gli operatori nutrono nei confronti degli altri operatori del sistema economico: semplificare e razionalizzare i controlli societari è necessario, ma indebolire il livello e la qualità dei medesimi non è mai, e tantomeno ora, la via più opportuna da seguire. Perché ad un immediato e modesto risparmio di costi potrebbe contrapporsi, in tempi brevi, una maggiore incertezza nel sistema. Cosa di cui oggi nessuno avverte il bisogno.

Autore dell'articolo

Gabriele Giammarini

Dottore commercialista in Ancona e Revisore legale, è esperto in tecniche di revisione, autore di pubblicazioni e relatore in convegni in materia di revisione legale. Collabora da oltre ventanni con società ai vertici mondiali del settore. Componente della commissione "revisione legale" dell'ODCEC di Ancona.

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