Isa 260: La comunicazione tra revisore e governance

di Andrea Sergiacomo - - Commenta

Le comunicazioni con i responsabili delle attività di governance – 1 Parte

Analizzando il principio ISA 260 applicabile ai bilanci chiusi al 31.12.2020, emerge come la comunicazione tra il revisore e la governance aziendale sia di fondamentale importanza, in quanto, al verificarsi di asimmetrie informative tra i due soggetti preposti alla gestione ed al controllo possono crearsi situazioni di poca chiarezza che comprometterebbero una corretta revisione contabile.

Nel merito possiamo evidenziare tre aspetti peculiari della comunicazione che sono di seguito evidenziati, ossia, la comunicazione:

1) assiste il revisore e i responsabili delle attività di governance nella comprensione degli aspetti relativi al contesto della revisione contabile e nello sviluppo di un rapporto di collaborazione costruttivo. Questo rapporto si sviluppa nel rispetto dell’indipendenza e dell’obiettività del revisore;

b) assiste il revisore nell’acquisizione di informazioni pertinenti alla revisione contabile dai responsabili delle attività di governance.

Ad esempio, i responsabili delle attività di governance possono assistere il revisore nella comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera, nell’identificazione di appropriate fonti di elementi probativi e nel fornire informazioni relative a operazioni o eventi specifici;

c) assiste i responsabili delle attività di governance nell’adempimento della loro responsabilità di supervisione del processo di predisposizione dell’informazione finanziaria, riducendo quindi i rischi di errori significativi nel bilancio.

A tal riguardo per entrare bene nel vivo della revisione è opportuno effettuare una sorta di intervista ai responsabili che consenta di evidenziare le peculiarità dell’impresa oggetto del nostro incarico.

Detto questo, ci domandiamo se la responsabilità di una “ comunicazione insufficiente” sia soltanto del revisore contabile, ebbene, non è così la direzione ha la responsabilità di comunicare ai responsabili delle attività di governance gli aspetti di loro interesse.

Le comunicazioni effettuate dal revisore non sollevano la direzione da tale responsabilità.

Analogamente, le comunicazioni effettuate dalla direzione ai responsabili delle attività di governance degli aspetti che il revisore è tenuto a comunicare non sollevano il revisore dalla propria responsabilità di comunicare tali aspetti.

La comunicazione da parte della direzione di detti aspetti può, comunque, influire sulla forma o sulla tempistica della comunicazione del revisore ai responsabili delle attività di governance.

Chi deve identificare il revisore nell’inizio della sua attività?

Il revisore deve identificare la persona appropriata, o le persone appropriate, all’interno della struttura di governance dell’impresa a cui effettuare le comunicazioni.

Se il revisore comunica con un sottogruppo di responsabili delle attività di governance come, ad esempio, un comitato per il controllo interno e la revisione contabile, o con un singolo individuo, deve stabilire se è necessario comunicare anche con l’organo di governance.

In alcuni casi, tutti i responsabili delle attività di governance sono coinvolti nella gestione dell’impresa come, ad esempio, nel caso di una piccola impresa gestita da un unico proprietario in cui nessun’altra figura assume un ruolo di governance.

In questi casi, se gli aspetti previsti dal presente principio di revisione vengono comunicati a una o più persone con responsabilità di direzione che hanno anche responsabilità di governance, tali aspetti non devono essere nuovamente comunicati alle stesse persone in qualità di responsabili delle attività di governance.

Tuttavia, il revisore deve convincersi che la comunicazione resa alle persone con responsabilità di direzione informi adeguatamente tutte le persone con cui il revisore avrebbe altrimenti comunicato in qualità di responsabili delle attività di governance.


Autore dell'articolo
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Andrea Sergiacomo

Andrea Sergiacomo, Dottore Commercialista e Revisore legale dei conti. Abilitato alla professione di Mediatore civile . Componente della Commissione Cooperative Odcec di Roma . Componente della Commissione diritto societario Odcec di Tivoli. Autore di diverse pubblicazioni per riviste specializzate ed esperto in operazioni di riorganizzazione aziendale. Relatore in convegni in materia di contabilità e bilancio di esercizio, con particolare riguardo alle operazioni straordinarie. E’ stato docente di economia aziendale presso istituti tecnici. Ha frequentato corsi di specializzazione in diritto fallimentare ed il corso avanzato sui principi contabili internazionali presso l’Università di Tor Vergata. Svolge attività professionale nel proprio studio di Roma dove fornisce consulenza in diritto societario, diritto fallimentare e pianificazione fiscale con particolare attenzione alla crisi di impresa.

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